Il 15 gennaio sono iniziati i lavori della messa in opera della nuova Nuvola dell’architetto Massimiliano Fuksas, il quale sostiene che quest’opera rappresenti il coronamento del suo sogno professionale.
La costruzione contribuisce, secondo i disegni politici e progettuali, a rendere Roma capitale congressuale internazionale, al pari di Vienna.
Gli stakeholder che hanno promosso e finanziato l’iniziativa sono la Eur SpA e la Italcongressi.
Effettivamente, negli ultimi anni, l’amministrazione capitolina ha deciso di sganciare l’immagine della capitale dal passato e di proporre Roma anche come città della contemporaneità. Feste cinematografiche, concerti jazz, fiere d’arte e numerosi interventi di riqualificazione hanno portato avanti questa volontà non solo politica.
All’interno di questo ampio disegno si inserisce il progetto di rendere il quartiere dell’Eur centro del turismo congressuale e dei meetings organizzati.
La grande trasformazione della zona parte da una sere di realizzazioni architettoniche che hanno già attratto l’attenzione della stampa e degli adetti ai lavori.
Grazie ad una serie di interventi di riqualificazione e costruzione, il quartiere diverrà un vero e proprio business district che genererà un giro d’affari stimato intorno a 190 milioni di euro all’anno.
La Nuvola di Fuksas dovrà essere adatta all’uso del turismo congressuale ma anche piacevole ed esteticamente innovativa.
Costruita in acciaio e teflon sarà opalescente durante le ore di luce e brillante durante la notte. Un grande edificio con facciate in vetro, a forma di C, con tanto di giardino d’inverno, serra e parco botanico.
L’intero complesso, una volta terminato comprenderà un auditorium da 1800 posti, due sale congressuali, un foyer e diversi altri spazi minori. Inoltre sorgeranno ampi parcheggi interrati e in superficie per accogliere i visitatori e servire il quartiere.
La Nuvola dialogherà con il complesso residenziale e commerciale progettato da Renzo Piano che sorgerà al posto dell’ex Ministero delle Finanze.
La costruzione di Fuksas sarà pronta tra trenta mesi, ci auguriamo davvero che l’indotto economico sia quello stimato dalle ottimistiche previsioni comunicate ai media e che non si riveli invece una, seppur splendida, cattedrale nel deserto.
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