Le polaroid di Schnabel. Fondazione Forma, ottanta scatti del grande artista a Milano

(Articolo pubblicato su Insideart.eu il 29 settembre 2011)

La fondazione Forma di Milano, situata nello storico deposito dei tram situato in uno dei quartieri più vivaci e frequentati della città, ci ha abituato a mostre di indubbio valore. Recarsi in visita corrisponde praticamente alla garanzia di soddisfazione: Forma non delude quasi mai. Recentemente sono state inaugurate (come spesso accade) due mostre parallele, visitabili fino al 20 novembre: La scelta della felicità, fotografie di Jacques Henri Lartigue e “Polaroids di Julian Schnabel”.
In particolare l’esposizione del secondo, già ospitata dalla Colnaghi gallery di Londra, presenta un’ottantina di polaroid di formato gigante, scattate con un vecchio apparecchio 20 x 24 pollici del 1970 delle dimensioni di un frigorifero. Macchine di questo tipo non sono ordinarie, 
secondo alcuni potrebbero essercene in circolazione meno di una decina nel mondo intero e una di queste è l’ingombrante apparecchio utilizzato da Schnabel.

Il dolore dell'esistenza Torino, una retrospettiva su Mario Lattes alla galleria Del Ponte

(Articolo pubblicato su Insideart.eu il 5 ottobre 2011) 
A Torino la galleria Del ponte e la fondazione Bottari Lattes celebrano la figura di Mario Lattes nel decennale della scomparsa presentando i lavori pittorici di un grande uomo di cultura del secolo scorso. Filosofo, storico, appassionato d’arte, è stato traduttore per gli Alleati durante il Secondo conflitto mondiale, durante il quale è stato costretto ad abbandonare la sua città per sfuggire alle leggi razziali.
Terminata la guerra Lattes ha rilevato la casa editrice di famiglia e fondato una rivista letteraria di grande spessore culturale, Galleria arti e lettere, poi pubblicata con il più filosofico titolo Questioni. Organizzatore di esposizioni e serate culturali, in un’epoca in cui non si parlava ancora di eventi quanto di eleganti salotti, è stato scrittore, corrispondente per riviste e quotidiani e pittore. È proprio su quest’ultima attività che si concentra l’esposizione inaugurata il 21 settembre scorso.

Più veloce di un neutrino. Torino, Eva Frapiccini alla galleria Peola

(Articolo pubblicato su Insideart.eu il 30 settembre 2011) 
Tra le "Tag -Turin art galleries" che hanno inaugurato, tutte insieme in occasione di Ouverture il 22 settembre, un posto di rilievo per l’originalità del progetto culturale va sicuramente alla galleria Peola che propone il lavoro di una tra le artiste torinesi più interessanti di questi anni:Eva Frapiccini.  La mostra Museo Caniera. La fisica del possibile, a cura di Elisa Tosoni, colpisce ancor di più in questi giorni di fine settembre, durante i quali anche al bar si parla di fisica nucleare e velocità supersonica. I neutrini hanno sfidato Einstein e le convinzioni scientifico-filosofiche internazionali, con conseguenti ripercussioni sulla percezione delle certezze e sulle possibilità di ribaltare le convinzioni date.

Sul limite dei tempi. Settima edizione per Torino Spiritualità, fra dibattiti e creatività

(Articolo pubblicato su Insideart.eu il 29 settembre 2011)
Torino Spiritualità è la rassegna di fine estate che ormai da sette anni invita il pubblico a riflettere sui temi dell’attualità e a interrogarsi sulle questioni filosofiche contemporanee. Attraverso dibattiti e incontri con grandi pensatori del nostro tempo, il festival torinese raggiunge la settima edizione, dal 29 settembre al 2 ottobre, e propone come sempre un cartellone ricco di appuntamenti diversi. 

Intervista a Enrico Zanetti



(Intervista pubblicata su Espoarte.net il 27 settembre 2011)
Tra i giovani artisti emergenti siamo sicuri che sia uno tra i più capaci e originali, si chiama Enrico Zanetti, classe 1980, figlio di quel nordest che in questi anni si è imposto prepotentemente sulla scena contemporanea italiana, interpreta la realtà scomponendola e ricomponendola. Nelle pitture e nei video, disfa e riorganizza gli scenari mescolando gli strumenti: i timbri diventano pennelli e l’avanguardia elettronica fa da sottofondo a video sperimentali. Erede di quella comunicazione visiva che i puntinisti prima e i popartists dopo proposero, fraziona i dettagli che compongono l’esistente.