Deutsche Bank porte aperte: tre domande a Rita Borgo

(nota: questo articolo è stato pubblicato su Artkey n°6 - settembre/ottobre 2008)


Adrian Paci, The Line, 2007, Sammlung Deutsche Bank



Deutsche Bank Italia: le nuove acquisizioni presentate al pubblico.

Open day 4 ottobre 2008.

È giovane la collezione d’arte contemporanea di Deutsche Bank Italia, ma cresce velocemente: inaugurata un anno e mezzo fa, si arricchisce ora di un nuovo nucleo di opere che narra la visione che gli artisti hanno della nostra Italia e del suo attuale contesto socio-culturale. In prevalenza si tratta opere fotografiche e particolare attenzione è riservata ai giovani artisti, anche se i nomi presenti rappresentano già buona parte dell’eccellenza contemporanea italiana e tedesca (non mancano però artisti di altre nazionalità).
Un assaggio? Alice Cannava, Domenico Mangano, Moira Ricci, Paola Pivi, Adrian Paci, Pierpaolo Campanini, Emilio Vedova, Gabriele Basilico, Norbert Tadeusz, Andreas Schön…
Le nuove acquisizioni, cinquanta opere in tutto, accresceranno la collezione esistente, che si snoda tra i locali della banca, perseguendo la filosofia Art at Work – l’arte che vive nei luoghi di lavoro.
Come già l’anno scorso Deutsche Bank approfitta della manifestazione “Invito a Palazzo” per aprire la sede milanese al pubblico in una giornata che non sarà solo un’open day, ma che vuole privilegiare diversi e personali percorsi di fruizione, ponendo il visitatore al centro dell’attenzione. Diversi percorsi tematici (la musica, il viaggio, la memoria…) accompagneranno il pubblico che potrà creare un proprio tragitto legato alla propria emotività. Non mancheranno laboratori e attività pensate alle famiglie con bambini.

In occasione dell'open day, poniamo alcune domande a Rita Borgo, Responsabile Comunicazione Deutsche Bank in Italia.
S.S.M. Deutsche Bank offre quotidianamente la sua collezione ai propri dipendenti negli uffici della sede milanese. Cosa rappresenta una scelta di questo tipo?
R.B.
Direi senz’altro una scelta innovativa di apertura e condivisione della cultura che rispecchia il forte e consolidato legame che, fin dagli anni’ 70, lega Deutsche Bank all’arte. La filosofia “Art works”, l’arte che vive nei luoghi di lavoro, è stata introdotta nel 2007 anche in Italia con l’inaugurazione di DB Collection Italy, quinto polo della collezione della banca nel mondo. E’ stata un’occasione unica per portare l’arte nel cuore della banca, permettendo l’incontro quotidiano dei nostri dipendenti con le opere esposte negli uffici e nelle sale riunioni, così come negli spazi di ingresso e in quelli del ristorante aziendale. Il processo di accettazione delle opere da parte dei colleghi è stato progressivo. L’arte contemporanea non è infatti di immediata comprensione e all’inizio molti erano scettici. Ma oggi credo che la collezione sia entrata a far parte del vissuto quotidiano di tutti coloro che lavorano nella sede di Deutsche Bank in Bicocca.

S.S.M. Nell’open day del 4 ottobre ampio spazio verrà dato alle scelte personali di fruizione. Vuole darci qualche anticipazione su questa idea inedita?
R.B
.Per il primo anno di apertura della collezione abbiamo privilegiato una fruizione tradizionale, con guide molto preparate, che offrivano una visita all’insegna dell’ascolto. Il nostro obiettivo era fare conoscere la collezione alla città. Nell’ottica però dell’arte nei luoghi di lavoro come stimolo al pensiero e alla riflessione, abbiamo pensato che in questo secondo open day fosse il momento di offrire una fruizione più personale e interattiva. Le opere, pur rimanendo nella loro posizione originaria, vengono raccolte in suggestivi percorsi tematici, fili conduttori che aiutano i visitatori a orientarsi senza però imporre una lettura o una spiegazione. Al termine di ogni percorso i visitatori si trovano in una stanza allestita che li mette in un giocoso dialogo con le opere che hanno visitato. Desideriamo invitare i nostri dipendenti, e tutti coloro che verranno a trovarci, a leggere l’arte contemporanea come qualcosa che parla a tutti, di questioni che riguardano tutti, ognuno con la propria esperienza, con i propri ricordi e desideri. Abbiamo inoltre cercato di introdurre nei percorsi quel tanto di ironico e giocoso che è indispensabile per coinvolgere e invitare a riflettere. Si sa che l’arte contemporanea spesso spaventa per la sua “cripticità” per il suo essere un linguaggio nuovo e dunque difficile da leggere. Il nostro intento, con il programma dell’open day del 4 ottobre, è di proporre attraverso i percorsi e le installazioni un’esperienza che si basi su quello che ognuno sa, vede, sente e ricorda.

S.S.M. A suo avviso, nell’unicuum rappresentato dalla collezione, quali novità apportano le nuove opere e quali continuità?
R.B.
In termini di continuità, le nuove opere riprendono chiaramente il filo conduttore dell’intera collezione, rappresentato dalle suggestioni che l’Italia e il suo contesto socio-culturale hanno introdotto e introducono nella personale visione di artisti italiani e stranieri. E’ tuttavia interessante vedere come questo fil rouge trovi modalità di espressione decisamente diverse a seconda dell’artista. La serie “Dancing in Emilia”, ad esempio, propone un insolito reportage di Gabriele Basilico nelle balere emiliane degli anni ’70 con immagini poco conosciute perché precedenti al suo filone fotografico dell’architettura che l’ha reso famoso in tutto il mondo. Al contrario, l’opera di Paola Pivi ritrae, con grande ironia, luoghi e situazioni inusuali che si accostano a elementi familiari, come gli animali fotografati dal vero in luoghi impensabili. Infine, i lavori di giovani artisti come Moira Ricci, Domenico Mangano e Alice Cannava, riflettono con modalità differenti sul proprio contesto di origine, elaborando una personale visione artistica e un’originale rappresentazione dell’Italia. Se da un lato le nuove opere condividono un comune filo conduttore, dall’altro si caratterizzano per la loro particolare unicità, visto che molti sono pezzi unici e poco conosciuti. Seppur in linea con la collezione di lavori su carta, caratteristica di DB Collection, le nuove acquisizioni si contraddistinguono per una forte attenzione alla fotografia, talvolta frutto di una straordinaria ricerca artistica come accade per le fotoincisioni di Pierpaolo Campanini.

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