(articolo pubblicato su Artkey n°5 - giugno/luglio 2008)
Andrea Galvani, La morte di un'immagine #9, 2006
“Svanisce così il corpo glorioso, in questa strana, straordinaria fotografia, che parla forse della liberazione dei segni, una volta sottratti alle gerarchie di senso istituite dal Nome del Padre”. È questa la frase conclusiva dell’articolo di Giorgio Verzotti apparso sullo scorso numero di ArtKey: una critica pulita, approfondita e illuminante sulla fotografia contemporanea. La frase riportata, in particolare, fa riferimento al lavoro di Andrea Galvani (Verona, 1973) che, tra gli artisti selezionati dal curatore, emerge per il talento, la tecnica, il gioco formale certosino. Capaci allo stesso tempo di intimorire e affascinare, le opere di Galvani creano discontinuità, invitano alla riflessione, comunicano silenziosamente con lo spettatore. Come ne “l’intelligenza del male” (a cui ArtKey n°4 ha dedicato la copertina), Galvani riflette sullo stato dell’immagine che costruisce direttamente sul set esterno, senza allestimenti in studio, omaggiando la nitidezza dell’ambiente scelto, lasciato intatto, ripreso senza violenza, con cura e rispetto e con una sorta di voyeurismo insito in ogni scatto fotografico; intima ambiguità che destruttura le posizioni di chi osserva. Rappresentato in Italia dalla galleria Artericambi di Verona, Galvani è fotografo, illustratore, videoartista e docente all’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo. Nonostante la giovane età, ha già esposto sia in Italia sia all’estero, numerose riviste di settore hanno parlato di lui e diversi cataloghi monografici o collettivi divulgano la sua opera. Ci sono quindi tutti gli ingredienti per presupporre una crescita artistica decisiva. A conferma di ciò, è recentemente arrivato un riconoscimento in grado di far decollare la carriera dell’artista (e il valore economico del suo lavoro): si tratta del premio newyorkese Location One, nell’ambito del progetto International Residency Programm.
Il premio viene assegnato ogni anno a dodici artisti invitati al programma, sostenuti da un garante istituzionale, sia questo un museo, una fondazione culturale, il ministero della cultura… in Italia il garante promotore è Artegioavane Milano, con il sostegno di nima S.G.R.p.A. e del Comune di Milano. Il garante nazionale svolge una prima selezione di opere e sceglie quale curriculum inviare alla commissione internazionale, con sede negli Stati Uniti, che esprime il giudizio definitivo. Il premio, del valore di 22 mila euro, consiste nella possibilità di soggiornare per sei mesi in una residenza a Manhattan, nella quale gli artisti hanno a disposizione strumenti e tecnologie avanzate nonché l’assistenza di un curatore personale. Oltre all’intenso programma di studi, gli artisti incontreranno curatori, galleristi e operatori culturali nweyorkesi, immergendosi così in un ambiente ricco di stimoli. Il premio si prefigge, infatti, di promuovere la crescita degli artisti e di divulgare la giovane arte. A tal scopo, passati i sei mesi, Location One organizza un’esposizione dal forte impatto mediatico nella quale gli artisti presentano, in un solo show, il lavoro svolto.
Le scorse edizioni di Location One hanno premiato, quali rappresentanti italiani, Moira Ricci (2007), Alessandro Nassiri (2006), Paolo Luca Barbieri (2005). Partenza a settembre dunque per Andrea Galvani che crediamo saprà degnamente rappresentare la giovane arte italiana all’estero.
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