(nota: questo articolo è stato pubblicato su Artkey n°6 - settembre/ottobre 2008)
“Em vivo contato” ossia contatto vivo. È il titolo della prossima biennale di San Paolo, la ventottesima, che si svolgerà dal 26 ottobre al 6 dicembre 2008. I curatori – Ivo Mesquita e Ana Paula Cohen – hanno selezionato 40 artisti provenienti da 20 paesi, in prevalenza dall’America Latina, tra i quali spiccano Marina Abramovic, assume vivid astro focus, Mircea Cantor, Sophie Calle e l’italiano Armin Linke. Oltre la metà degli artisti presenti sta partecipando personalmente anche ai lavori di sviluppo della Biennale, si va dalla scelta degli allestimenti alla curatela. Inoltre all’artista Wagner Morales è stata affidata la curatela di Video Lounge, la sezione di video e film.
Ma il grande tema di discussione sarà la scelta di lasciare un intero padiglione vuoto. I rumors sostengono che la scelta sia stata dettata dalla scarsità di risorse economiche di cui dispone la Fondazione per la Biennale di San Paolo, sommersa di debiti e con difficoltà a trovare sponsor per la manifestazione.
Eppure Ivo Mesquita sostiene di avere quest’idea in cantiere già da tempo e di voler modificare i paradigmi stessi sui quali le biennali si basano, ancora troppo legate, a suo avviso, a modelli da XIX secolo.
Il secondo piano dell’edificio che da sempre ospita la Biennale, costruito da Niemeyer, resterà quindi vuoto e ospiterà una serie di conferenze e dibattiti sul ruolo delle biennali in questo nuovo secolo.
La Biennale sanpaolista, quindi, vuole essere un luogo di incontro e riflessione e metterà a disposizione dei visitatori una biblioteca e un archivio per sviluppare il tema delle biennali. Nelle intenzioni si vuole che il pubblico provi a criticare le biennali e proponga nuovi modelli per la divulgazione dell’arte.
La presentazione di uno spazio vuoto si prefigge di essere un gesto radicale che affermi un atto di sospensione, elaborando un’analisi sul modello delle biennali e sul loro ruolo nel mondo contemporaneo.
"Questo gesto simbolico rende il vuoto un luogo nel quale le cose sono in potenza, pieno e attivo, al contrario di una manifestazione nella quale le cose cessano di essere e perdono il proprio senso.”
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