Art Verona 2008

(articolo pubblicato su Artkey n°7 - novembre/dicembre 2008)

Si è svolta dal 16 al 20 ottobre 2008 la quarta edizione di ArtVerona, ennesima fiera di arte moderna e contemporanea realizzata sul territorio italiano. Eppure, nonostante il numero crescente delle fiere mercato, ArtVerona dimostra di aver consolidato la propria identità in maniera distintiva.
Indubbiamente la qualità delle opere esposte e delle gallerie presenti è cresciuta di edizione in edizione, giungendo a proporre quest’anno un evento di buon livello. Se poi si considera che alcuni tra i maggiori galleristi italiani erano a Frieze o incastrati nel circuito delle fiere londinesi che si svolgevano nello stesso periodo, il risultato di ArtVerona risulta più che apprezzabile dal punto di vista analitico di un sistema in evoluzione continua.
Sotto la supervisione artistica di Massimo Simonetti, la Fiera ha occupato due dei padiglioni dello spazio fieristico della città scaligera nella quale hanno trovato posto gli stand di 170 espositori, contenti di sentirsi accolti e coccolati: bisogna infatti lodare il lavoro degli organizzatori e degli addetti alla logistica che hanno saputo inserire la Fiera all’interno del vivace circuito artistico veneto, che negli ultimi anni si sta sviluppando oltre la Laguna. Numerose sono le connessioni con le gallerie del territorio, con gli artisti locali e con gli enti culturali. Un esempio didascalico: l’artista Enrico Iuliano, già presente in fiera, esporrà a partire dal 20 novembre negli spazi della vicentina Yvonne Arte Contemporanea.
Inoltre ArtVerona ha ospitato la mostra interna “Slam”, che proponeva installazioni in grande formato; la sezione “PhotoArtVerona”, cioè una mostra sulla fotografia astratta allestita contemporaneamente in Fiera e al Centro di Fotografia Contemporanea Scavi Scaligeri, nel quale fotografie astratte del secolo scorso dialogavano con le archeologie medievali; una retrospettiva sulla giovane video arte intitolata “VideoArtVerona”; un’inedita retrospettiva sugli artisti sloveni, “D’EST”; una rassegna sulla sound art e, infine, un evento collaterale costituito da installazioni site specific negli spazi aperti del Museo di Castelvecchio.
Eppure, nonostante gli sforzi profusi, la Fiera non ha ottenuto il successo sperato. Le vendite non hanno soddisfatto e da più parti è giunta la lamentela circa la preparazione del pubblico. Si aggiravano per gli stand pochi visitatori (anche nelle ore di punta e alla domenica) più che altro curiosi ma poco avvezzi all’arte contemporanea. Ben venga un nuovo pubblico bisognoso di stimoli e formazione, però il fine delle fiere resta quello di vendere, non di educare. Sarà colpa delle congiunture economiche degli ultimi mesi o piuttosto della sovrapposizione con la settimana londinese e la vicinanza con la Fiac di Parigi? Sicuramente, da un punto di vista strategico il periodo della Fiera non era favorevole e, non a caso, già alla conferenza stampa inaugurale gli organizzatori hanno fatto sapere che la prossima edizione di ArtVerona si terrà nella seconda metà di settembre. La scelta si basa su alcune valide considerazioni: in questo modo la Fiera scaligera aprirà la stagione del mercato italiano e non subirà l’intralcio di altre fiere (se non quella di Berlino, che non è un competitor paragonabile a Fiac, Frieze o Scope). Inoltre - nessuno lo ha detto, ma basta seguire la programmazione artistica per capirlo - potrà avvantaggiarsi del turismo culturale legato alla 53.Biennale di Venezia e agli eventi ad essa collegati, molti dei quali concentrati nel mese di settembre.
ArtVerona si terrà in concomitanza con Abitate il Tempo: la Fiera del design che si svolge a Verona e che già autonomamente crea un buon indotto economico. Secondo gli organizzatori, i pubblici delle due fiere potrebbero nutrire le stesse passioni ed essere in qualche modo interessati alle stesse “forme contemporanee”. Chi lo sa? A nostro parere il pubblico dell’arte non è una bandiera al vento che, qualora non trovi l’oggetto di suo interesse, ripiega su un bene succedaneo, né le diverse forme artistiche possono considerarsi interscambiabili: per quanto i confini tra le diverse espressioni della creatività tendano sempre più a confondersi, si tratta di mondi differenti con precise caratteristiche e precisi pubblici.
Resta il fatto che, facendo una sommaria panoramica delle fiere italiane, ArtVerona ha numerose possibilità di trasformarsi in uno dei poli più frequentati e interessanti: escludendo Roma - ancora troppo giovane per poter essere giudicata - e il MiArt - che anno dopo anno perde credibilità, almeno per la sezione riservata al contemporaneo -, ArtVerona si incastra perfettamente con quelle che restano le due maggiori fiere italiane: Arte Fiera Art First di Bologna per i grandi nomi e Artissima di Torino per la giovane arte. Tutto il resto è superfluo!

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