Nuovi protagonisti: il corpo violato

(Recensione pubblicata su Espoarte - contemporary art magazine n. 66, agosto-settembre 2010)
Negli ultimi anni si parla frequentemente di multidisciplinarietà, di networking, di trasmissione delle conoscenze, di commistioni sinestetiche e di partenariati generativi. Eppure, nonostante sia facile sbandierare i drappi dell’Epistemologia della Complessità, non è altrettanto semplice mettere insieme le diverse tessere del mosaico e realizzare, in concreto, una produzione di buon livello.
A Torino due giovani filosofi decidono di raccogliere la sfida e, potendosi avvalere della sponsorizzazione di un’importante fondazione filantropica, aprono un cantiere di idee che sfocia nella mostra Il corpo violato.

Il tema d’indagine proposto è intrigante e attuale: la violenza e il linguaggio.
Il progetto si sviluppa tramite laboratori ai quali vengono invitati artisti, filosofi, antropologi, poeti, attori, fotografi. Ai partecipanti vengono forniti suggestioni letterarie e cinematografiche e si innescano discussioni che favoriscono un vero e proprio knowledge sharing, spunto per pensare le opere che costituiranno la mostra. Si lavora sull’etimologia delle parole, si scardinano i significati comuni, alla ricerca di una nuova risignificazione delle categorie.

Durante l’inaugurazione ci confrontiamo con le anime della mostra, ovvero i giovani “pensatori” coinvolti, che ci raccontano di essere entusiasti, di aver lavorato a un progetto che li ha visti prima studenti, poi studiosi e infine artisti, in un crescendo di competenze indispensabili alla formazione di chi, professionalmente, vive di cultura.
La mostra, allestita in uno spazio inusuale e suggestivo, conferma come il progetto favorisca la nascita di un nuovo pensiero e consenta la contaminazione tra saperi diversi e tra persone che questi saperi rappresentano.
Nonostante le buone intenzioni e il substrato di intensità filosofica, però, il risultato artistico è, dal punto di vista qualitativo, minore rispetto alle premesse. Quasi come se, dopo tanto pensare, non si sia giunti a nulla di sorprendentemente innovativo. Numerosi stimoli favoriscono la crescita di idee, ma l’Arte, per definizione, non può costituirsi solo sul pensiero: necessita di talento.
In vista di altri progetti di questo tipo, ci permettiamo di suggerire una breve ricerca sulle emergenze dell’arte contemporanea, per evitare lo scaturire di opere che, pur interessanti concettualmente, siano un ingenuo déjà vu, in paradossale contrasto con il proliferare di un pensiero nuovo che il progetto si prefiggeva di ottenere.
La scelta di coinvolgere, a giochi quasi conclusi, i bravissimi e noti Panaro e Solero pare quasi uno specchietto per allodole per abbagliare, sulla carta, critici, giornalisti e appassionati di arte
contemporanea.

Titolo del progetto: Il corpo violato
Ideazione e realizzazione: Luca de Petri e Giorgio Palma
A cura di: Luca Panaro, in collaborazione con Francesca Solero
Luogo: Teatro Espace, Torino
Indirizzo: Via Mantova, 38
Durata dell’evento: 11 giugno – 27 giugno 2010

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