United Artist of Italy, Fondazione Stelline, Milano

(articolo pubblicato su Espoarte - contemporary art magazine n. 62, dicembre 2009 - gennaio 2010)

immagine: Mimmo Jodice, Alberto Burri, 1978, Copyright ©Mimmo Jodice, courtesy Massimo Minini

La Fondazione Stelline ospita a Milano United Artist of Italy il progetto espositivo itinerante proposto e curato dal gallerista Massimo Minini, già allestito presso il Musée d’Art Modern di Saint’Etienne (Francia) e il Palais des Beaux Arts di Bruxelles. Si tratta di una mostra che presenta la collezione fotografica di Minini, una raccolta nata quasi per gioco seguendo l’istinto e i gusti personali. Riproposta a Milano, in corso fino a fine gennaio, la mostra continua a ricevere consensi. Ad attirare il pubblico sono i grandi nomi in gioco - non solo quello del gallerista e della Fondazione Stelline che già da soli basterebbero a garantire la qualità artistica del progetto - bensì i nomi dei fotografi e dei fotografati.
Esposti oltre duecento ritratti eseguiti da ventidue maestri della fotografia italiana: Claudio Abate, Aurelio Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano, Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando Scianna.
Tuttavia, non sono i fotografi i soli protagonisti: i soggetti dei ritratti sono personaggi che hanno “fatto” la storia della cultura contemporanea internazionale. Artisti stranieri, galleristi, scrittori: da Carla Accardi a Pier Paolo Pisolini, da Francesco Vezzoli a Andy Warhol, passando per Italo Calvino e Ettore Spalletti…
In United Artist of Italy l’arte ritrae l’arte, in una proposta estetica di compresenze, partecipazione e ammirazioni reciproche. La contemporaneità si storicizza, i protagonisti della mostra ripresi o celati, taluni davanti all’obiettivo, tal altri dietro. Chi guarda chi? È un gioco di scatole cinesi: laddove lo sguardo dei fotografi è per sua definizione una sorta di scoperta voyeuristica, l’attenzione del visitatore assume connotati quasi ossessivi nella ricerca del dettaglio che riguarda il fotografo o il fotografato, il soggetto e l’oggetto, il registra e l’interprete… quale che sia l’uno, quale l’altro.
La mostra offre una panoramica sulla nostra cultura attraverso uno sguardo che sa essere intimo e documentaristico, che suggerisce interpretazioni inedite e sfaccettature curiose, per di più esteticamente ineccepibili. Non solo quindi una carrellata di ritratti, ma una testimonianza viva e inattesa di un intero periodo storico a noi vicino ma già abbastanza distante, sul quale una sorta di nostalgica aura di ammirazione inizia a depositarsi, come polvere.
La tappa italiana della mostra propone inoltre una sezione inedita di fotografie di Michela Forte, giovane fotografa siciliana che ha ritratto gli artisti selezionati per il concorso internazionale bandito da Twister – Rete Musei Lombardia.

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