Trasformazioni sonore e mutamenti estetici: i cantieri d'arte dei fratelli De Serio

Installation view

Le creazioni contemporanee raggiungono il proprio scopo quando, rapendoci, consentono di mutare punto di vista. È ciò che accade al visitatore della video installazione Gru. Variazione per coro di sei gru e altoparlanti, opera dei fratelli De Serio.
Entrando nel 500 Art Garage, nuovo spazio espositivo torinese, si perdono i punti di riferimento spazio-temporali, si diviene parte stessa di un’opera dinamica. La casualità pare circondarci, alternanze di immagini, suoni, luci ci avvolgono. In realtà, discorrendo con gli artisti, si scopre che nulla è lasciato al caso, ogni dettaglio è frutto di una ricerca che è allo stesso tempo tecnica e filosofica.
Art Garage è un’officina dedicata agli artisti emergenti. L’Associazione Passaporto, ospitata in un ex garage restaurato, di proprietà della Transcultural Barcellona, si fa promotrice di talenti contemporanei. All’interno di uno spazio non istituzionale si susseguiranno allestimenti eterogenei, workshop ed eventi. Un contenitore destinato alle sperimentazioni artistiche e alla selezione e promozione delle nuove tendenze, costantemente alla ricerca di nuovi interlocutori con i quali dialogare. Giulia Coss e Francesca Gambetta, ideatrici del progetto, intendono lasciare carta bianca agli artisti, che svilupperanno i propri lavori in situ, realizzando produzioni ideate specificatamente per un luogo, espressioni inedite di creatività. Sicuramente la scelta di iniziare con un’opera dei fratelli De Serio si rivela lungimirante: annulla il rischio di insuccesso e accresce la visibilità. Pluripremiati, attivi nel cinema da diversi anni, dalla Triennale di Torino a oggi non hanno smesso di esporre, lavorando sia come sceneggiatori e registi che come videoartisti.
L’opera esposta oggi, intervento site specific, documenta la nuova urbanistica, ponendola al centro della dimensione umana quotidiana. Il progetto Gru. Variazione per coro di sei gru e altoparlanti, presenta la trasformazione di un vasto territorio che interessa le periferie torinesi. Le stesse periferie che dalle quali i De Serio provengono e che nella Torino post-olimpica sono disseminate di cantieri. Parte da qui una narrazione della città capace di restituire all’arte il suo intrinseco ruolo sociale. Gli artisti hanno posizionato una videocamera su sei gru presenti in altrettanti cantieri, riprendendo il territorio sottostante a 360°. All’interno di Art Garage sono state posizionate sei colonne di diversa altezza, costruite con tubi di gomma utilizzati dall’industria fognaria. I capitelli di cinque di queste colonne sono videoproiettori che, roteando, proiettano i video delle gru su tutto il perimetro dello spazio. Sull’ultima colonna, chiamata Gru 0, due altoparlanti diffondono una composizione musico-industriale creata isolando e mixando tra loro i suoni preponderanti registrati in presa diretta dalle diverse gru. Art Garage diviene il tempio della trasformazione cittadina, con i suoi suoni, i suoi palazzoni e le sue criticità. Le sei colonne, posizionate a distanza irregolare, riproducono, in scala, la mappa dell’area urbana ripresa, in una metafora della creazione e delle variazioni.
Attraverso la rivelazione del cambiamento, l’opera arricchisce l’identità urbana del visitatore e, simultaneamente, diviene l’eredità del futuro, il patrimonio del domani. Con la loro installazione, gli artisti torinesi, celebrano un dinamismo che trascende la dimensione geografica e storica per assumere connotazioni collettive. La città viene restituita ai suoi abitanti che voyeristicamente la osservano da un nuovo punto di vista, modificando il quotidiano. In Art Garage è lo spazio pubblico ad essere documentato, ma paradossalmente è la dimensione individuale a svilupparsi. Ogni visitatore diviene fruitore della visione estetica in modo esclusivo e personale. L’opera in sé dà vita a combinazioni infinite, a caleidoscopiche metamorfosi e ognuno può scegliere la propria angolazione, vedere una sfumatura o cogliere un dettaglio a proprio piacimento. E il suono, quasi ipnotico, riporta a sperimentazioni industriali futuriste o a ricerche musicali elettroniche, avvicinandoci alla musique concrète di Pierre Schaeffer o alle esperienze rumoriste degli Einstürzende Neubaten.Visione e ascolto, dinamicità dell’installazione e dello spettatore, invitato a muoversi con l’opera e nell’opera, rendono questa esperienza plurisensoriale decisamente originale.
Da segnalare infine il breve catalogo, a disposizione dei visitatori, accompagnato da appunti, schizzi e una sorta di partitura musicale che si rivelano interessanti per comprendere, almeno in parte, il lavoro “invisibile”che sta dietro alla creazione della video installazione.

Il progetto, patrocinato da Regione Piemonte e Città di Torino, è sponsorizzato da Fiat 500 .
In collaborazione con ARTISSIMA 14. Fiera Arte Contemporanea Torino, è inserito nel circuito Contemporary Arts Torino Piemonte.

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