Maurizio Galimberti a Napoli


La giovane galleria Vulcano Arte ospita uno dei maggiori giovani fotografi italiani: Maurizio Galimberti, con il quale organizza una monografica dal titolo: “Tra ritratti ed architetture”. La galleria partenopea chiude così l’attività del 2008 in grande stile, proponendo una serie di polaroid che sono una vera e propria ricerca on the road. Un Galimberti vagabondo ruba frammenti urbani e, con grande sapienza, li elabora: New York e Venezia e gli inediti scatti napoletani.
Sotto ogni polaroid, come di consueto, il rettangolo bianco è sottoscritto dall’artista: un gesto grafico, una firma, una breve didascalia… cronologicamente ultimo tratto distintivo a sottolineare la paternità dell’opera e a rievocare la presenza del fotografo che si insinua quindi, in punta di piedi, nella relazione tra lo spettatore e l’opera d’arte, come un Pistoletto nello specchio.
E poi… distorsioni, ripetizioni, dettagli certosini che invitano il visitatore alla fascinazione di un’estetica che è tecnica; concretezza chirurgica e astrattezza metafisica si fondono.
Sono continui i rimandi al cubismo e al futurismo: fotografie dinamiche nelle quali i soggetti danzano seguendo il ritmo della metropoli, più chiassosa qua, più meditabonda là.
Il vivere quotidiano si frammenta, l’esistenza si carica di sfaccettature e sovrapposizioni che, pur nella nitidezza dei dettagli, confondono e invitano a non fermarsi, a cercare nuove prospettive, nuove angolazioni; non solo nella fotografia.
Attraverso la scomposizione e la ricomposizione, Galimberti elabora un rapporto con i luoghi fatto di osservazione, confidenza e paziente rielaborazione. Ne scaturisce una passione per la contemporaneità che risulta contagiosa: l’elaborazione fotografica innesca, paradossalmente, un desiderio di conoscenza che - nel caso di Napoli o di altri luoghi famigliari - diviene elaborazione mnemonica alla ricerca degli elementi ri-conosciuti. Architetture irreali, dettagli sovrapposti, giochi di luci si trasformano in involontari percorsi cognitivi tangibili.

Vulcano Arte invita l’artista a proporre i celebri mosaici fotografici e i ritratti che gli valsero, nel 1999, l’elezione a miglior fotoritrattista italiano. Avvezzo ai premi e riconoscimenti prestigiosi - fu fotografo ufficiale alla 60.Biennale di Venezia, insignito del Premio Kodak - Galimberti passa dalla comunicazione aziendale delle campagne pubblicitarie alle sperimentazioni tecniche della fotografia contemporanea che rendono i suoi lavori, per alcuni versi affini a quelli di Bramante, di facile identificazione.
Nei primi anni del 2000, Galimberti lavorò a lungo a Napoli, da quelle esplorazioni scaturì un volume: “Napoli istantanea” (Logos, 2004); ora il fotografo ritorna in Campania ed emoziona di nuovo i suoi abitanti, attraverso una mostra che è un gioiello.
Anzi un diamante. Multisfacettato.

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