La prima opera, la storia di Salvatore, è stata presentata a Manifesta 7 nella sede di Trento, dove, ancora fino al 2 novembre, supera di gran lunga il livello qualitativo di tanti video insipidi. Assieme al secondo episodio, quello di Rosario, il lavoro è ora presentato alla galleria Guido Costa Project di Torino. Manca il terzo e ultimo capitolo, dedicato a Gianluca, che sarà presentato a primavera.

Con Love i De Serio si muovono verso le periferie dell'anima, nelle quali l'amore diventa sentimento estremo; attraverso video in piani sequenza e inquadrature macro, dettagli ravvicinati, contorni sfumati e colori nitidi e, soprattutto, una fotografia superba gli artisti ci lasciano soli, abbandonati a noi stessi, in un'esperienza voyeristica obbligata. Una sorta di violenza indotta con una delicatezza quasi commovente: una dura levità che è leggera bambagia sulla quale adagiarsi, facendo però attenzione agli spigoli, in un ossimoro estetico ed emotivo continuo.
I De Serio hanno incontrato Salvatore, Rosario e Gianluca nella comunità alloggio nella quale vivono e hanno chiesto loro di parlare dell'amore. Ne scaturiscono storie a metà tra memoria e fantasia nelle quali Amore è un’idea filosofica, una sensazione pura, ideale, estrema; svincolati dalle costrizioni sociali collettive, i protagonisti di questi video idealizzano un sentimento che diventa radicale.
I titoli dei primi due capitoli sono Star Love e Dark Love, evidentemente più positivo e romantico il primo, distruttivo e aggressivo il secondo. Dove finisca il ricordo e dove cominci l'immaginazione non è dato sapere: ciò che viene narrato assume oggettività e non è passibile di analisi. Per Salvatore Maria Teresa è l'universo e il racconto è fantascientifico, surreale; Rosario al contrario ci racconta di un'Angelica creatura che continua a turbarlo e dal quale scaturisce quasi un senso di colpa ancora reale, nonostante la distanza temporale.
In monitor paralleli Salvatore e Maria Teresa si baciano a lungo mentre Rosario – costantemente votato all'alcolismo – beve un bicchiere d'acqua come se fosse la prima volta. Due prove fisiche che, seppur differenti, tolgono il respiro ai protagonisti e allo spettatore: i video contengono una sorta di tenera amarezza che soffoca, disturba, induce uno stato ansiogeno di attrazione e repulsione. Un'umanità che fa bene e che fa male, che disgusta e seduce è l'arte dei De Serio che si riconfermano banditi dei sentimenti, capaci di condurre lo spettatore in una spirale emotiva conturbante.
È tempo che l’arte ritorni ad uno dei suoi ruoli: creare un punto di rottura non solo con il passato estetico, ma anche - e soprattutto - con il percorso cognitivo del fruitore. Nel “consumo” d’arte il sentimento ritorna protagonista, quale che sia la sua natura; lo scaturire di una riflessione, l’apparire di un punto interrogativo mentale, la stupita meraviglia trovano spazio nelle menti di spettatori annoiati ma ancora pronti alla ricezione.
L’estasi estetica deve sostituirsi a quel sonno dogmatico nel quale ultimamente tanta “arte” ci conduce; in questo senso i De Serio si fanno realmente pionieri di un inedito concetto di social art.
Immagini: Star Love, frame da video - Visione dell'installazione. Courtesy gli artisti.
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