Gianluca e Massimiliano De Serio. LOVE, Trilogia dell'amore

Scrive Amélie Nothomb in Sabotaggio d'amore: "Ma la vera bellezza deve lasciare insoddisfatti: deve lasciare all'anima una parte del suo desiderio". Ecco tradotto in una frase quel sentimento agrodolce che invischia quando ci si trova di fronte all'ultimo lavoro dei fratelli De Serio. La sensazione viscerale persiste e ritorna - soprattutto una volta usciti dalla galleria - accompagna il visitatore in una sorta di riflessione su temi astratti e pur concreti tanto cari ai filosofi quanto agli individui più comuni. L'ultimo lavoro dei gemelli si intitola "Love. Trilogia dell'amore" e si sviluppa in tre tappe costituite da tre coppie di video che narrano una storia d'amore ciascuna.
La prima opera, la storia di Salvatore, è stata presentata a Manifesta 7 nella sede di Trento, dove, ancora fino al 2 novembre, supera di gran lunga il livello qualitativo di tanti video insipidi. Assieme al secondo episodio, quello di Rosario, il lavoro è ora presentato alla galleria Guido Costa Project di Torino. Manca il terzo e ultimo capitolo, dedicato a Gianluca, che sarà presentato a primavera.
La poetica dei De Serio indaga da anni - nel cinema e nella videoarte - i confini, i margini, le trasformazioni delle periferie urbane e le storie di personaggi borderline. Dal lavoro sulla tragedia della Thyssenkrupp di Torino, prodotto con il contributo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, ai cortometraggi sui migranti, i De Serio ci hanno abituato a non desiderare certezze. La verità risulta plurisfaccettata e spesso non piacevole; la fruizione, personale per definizione, si altera in esperienza quasi collettiva attraverso la trattazione di argomenti universali.
Con Love i De Serio si muovono verso le periferie dell'anima, nelle quali l'amore diventa sentimento estremo; attraverso video in piani sequenza e inquadrature macro, dettagli ravvicinati, contorni sfumati e colori nitidi e, soprattutto, una fotografia superba gli artisti ci lasciano soli, abbandonati a noi stessi, in un'esperienza voyeristica obbligata. Una sorta di violenza indotta con una delicatezza quasi commovente: una dura levità che è leggera bambagia sulla quale adagiarsi, facendo però attenzione agli spigoli, in un ossimoro estetico ed emotivo continuo.
I De Serio hanno incontrato Salvatore, Rosario e Gianluca nella comunità alloggio nella quale vivono e hanno chiesto loro di parlare dell'amore. Ne scaturiscono storie a metà tra memoria e fantasia nelle quali Amore è un’idea filosofica, una sensazione pura, ideale, estrema; svincolati dalle costrizioni sociali collettive, i protagonisti di questi video idealizzano un sentimento che diventa radicale.
I titoli dei primi due capitoli sono Star Love e Dark Love, evidentemente più positivo e romantico il primo, distruttivo e aggressivo il secondo. Dove finisca il ricordo e dove cominci l'immaginazione non è dato sapere: ciò che viene narrato assume oggettività e non è passibile di analisi. Per Salvatore Maria Teresa è l'universo e il racconto è fantascientifico, surreale; Rosario al contrario ci racconta di un'Angelica creatura che continua a turbarlo e dal quale scaturisce quasi un senso di colpa ancora reale, nonostante la distanza temporale.
In monitor paralleli Salvatore e Maria Teresa si baciano a lungo mentre Rosario – costantemente votato all'alcolismo – beve un bicchiere d'acqua come se fosse la prima volta. Due prove fisiche che, seppur differenti, tolgono il respiro ai protagonisti e allo spettatore: i video contengono una sorta di tenera amarezza che soffoca, disturba, induce uno stato ansiogeno di attrazione e repulsione. Un'umanità che fa bene e che fa male, che disgusta e seduce è l'arte dei De Serio che si riconfermano banditi dei sentimenti, capaci di condurre lo spettatore in una spirale emotiva conturbante.
È tempo che l’arte ritorni ad uno dei suoi ruoli: creare un punto di rottura non solo con il passato estetico, ma anche - e soprattutto - con il percorso cognitivo del fruitore. Nel “consumo” d’arte il sentimento ritorna protagonista, quale che sia la sua natura; lo scaturire di una riflessione, l’apparire di un punto interrogativo mentale, la stupita meraviglia trovano spazio nelle menti di spettatori annoiati ma ancora pronti alla ricezione.
L’estasi estetica deve sostituirsi a quel sonno dogmatico nel quale ultimamente tanta “arte” ci conduce; in questo senso i De Serio si fanno realmente pionieri di un inedito concetto di social art.

Immagini: Star Love, frame da video - Visione dell'installazione. Courtesy gli artisti.

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