“The Blue Planet” l'opera ecologista di Peter Greenaway a Roma

Andrà in scena da venerdì sera, in prima mondiale, al Teatro Nazionale di Roma, e già c’è chi urla allo scandalo!
Stiamo parlando dell’opera lirica “The Blue Planet”, ultima fatica del poliedrico Peter Greenaway che porta sul palcoscenico romano il libro della Genesi. Lo spettacolo è andato in scena, in anteprima, a Saragozza, lo scorso agosto, in occasione dell’ExpoAqua. Ma gli Spagnoli sono più fortunati di noi: non hanno San Pietro a pochi chilometri dal Teatro Nazionale!
Quello di Greenaway è, come egli stesso l’ha definito “un requiem laico” ideato e diretto assieme a Saskia Boddeke, compagna nella vita e nell’arte, e commisionato dal Teatro dell'Opera di Roma in collaborazione con Change Performing Arts, Elsinor Barcelona, i Teatri e i Musei Civici di Reggio Emilia e CRT Artificio di Milano.
La storia è quella del diluvio universale, ma questa volta Noè è un egoista dedito all’alcool che pensa a mettersi in salvo senza preoccuparsi del prossimo. Interpretato da Moni Ovadia, il Noè del pianeta blu, si muove tra scenari multimediali e mette in scena un apocalittico cataclisma contemporaneo, i cui temi sono l’ecologia e le tecnologie. La scenografia infatti è un mix di sapiente mescolanza di elementi scenici più tradizionali (a cura di Italo Rota) e di tecnologie digitali (elaborate in Second Life da Luca Lisci per 2ndK, uno studio milanese specializzato in realizzazione di metaversi). Realtà virtuale a teatro, dunque, in un mix condito da una colonna sonora scritta nientepopodimeno che da Goran Brecovic.
E, al di là degli ingredienti scenografici, l’opera di Greenaway e Boddeke mette in tavola un racconto sul rapporto uomo-divinità che conduce a una riflessione sull’ecologia e sul futuro del nostro pianeta. E, affidandosi alla realtà virtuale per parlarci della Bibbia, attraverso la voce di dio (Maria Pilar Perez Aspa) e tre maxischermi sospesi sopra un palcoscenico che è in parte occupato da una piscina, la coppia di drammaturghi esprime una profetica denuncia: quella di un sovvertimento ecologico provocato dalla scelleratezza umana. Dichiara alla stampa la coppia di registi: “Come sempre, l'educazione è la chiave di tutto. Se non pensi che una cosa è rotta, non troverai mai l'energia per aggiustarla”.

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