Corso di Lingua dei Segni al Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli

In tutti gli statuti museali e nei testi legislativi (dal Codice dei Beni e delle Attività Culturali ai regolamenti locali) è prevista e incoraggiata la funzione educativa dell’arte. Ogni istituzione che si occupi d’arte mette in atto differenti modalità per aumentare l’accessibilità ai propri programmi, rivolgendosi a target di pubblico sempre nuovi. Inoltre recenti leggi e piani di lavoro si adoperano per abbattere le barriere che ancora discriminano le persone con disabilità.
In un contesto socio-amministrativo fortunatamente sempre più attento all’inclusione, alla condivisione e dalle vedute ampie e politicamente corrette, ben si inserisce il progetto promosso dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, dal gruppo Unicredit e dall’Istituto dei sordi di Torino. Nello specifico, si tratta di un corso di formazione per operatori culturali di Lingua dei Segni, finalizzato alla formazione di personale educativo che guidi e accompagni il pubblico di non udenti o con deficit uditivi alla scoperta e comprensione dell’arte contemporanea. Si tratta della prima proposta italiana avente come obiettivo quello di garantire alle persone sorde una fruizione completa e attiva. La forza espressiva dell’arte contemporanea non deve restare appannaggio di pochi, anzi: proprio attraverso lo studio e la comprensione dell’arte si può raggiungere una più estesa integrazione personale e sociale.
Il corso, che ha una durata trimestrale, è partito a gennaio e ha avuto una prima sperimentazione pilota a novembre, durante la Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea Artissima 14.
Non stupisce che a farsi pioniere della proposta sia il Castello di Rivoli, noto per l’efficacia dei suoi programmi educativi, da sempre completi, stimolanti e all’avanguardia. Ma educare oggi non significa più solo rivolgersi alle scolaresche, alle famiglie e ai fruitori che spontaneamente raggiungono il museo (compito che comunque il Castello di Rivoli svolge egregiamente attraverso laboratori, seminari e progetti all’avanguardia), significa anche credere davvero di poter migliorare la società attraverso la meraviglia e far sì che una fetta sempre più ampia della stessa possa godere dell’arte. Significa uscire dal museo alla ricerca di nuovi fruitori e cercare nuovi metodi comunicativi. Significa mettersi in gioco e provare a insegnare agli altri imparando prima qualcosa, significa essere preparati e competenti, ma anche aperti e umani.
Attraverso l’educazione all’arte si accende l’immaginazione, si rilanciano riflessioni, si stimola il pensiero… è perciò soprattutto filantropico lo scopo di voler raggiungere segmenti di pubblico più vasti e meno fortunati.

Dal 2006 il Castello di Rivoli promuove un progetto di avvicinamento di non-vedenti e ipovedenti all’arte contemporanea e diverse sono le attività dedicate ai disabili. Oggi il corso di lingua dei segni per operatori artistici mira a formare personale che sappia comunicare con i sordi, inoltre si vuole individuare un lessico specifico dell’arte contemporanea che non esiste ancora nella Lingua dei Segni italiana. Questo linguaggio dev’essere arricchito con termini specifici, a tal scopo si punta a realizzare il primo dizionario dell’arte per persone con deficit uditivi.
Il progetto gode del partenariato attivo di Unicredit Group che già da diversi anni promuove l’arte contemporanea e la valorizzazione delle differenze, portando l’arte anche nei luoghi del dolore.
Inoltre fondamentale risulta la collaborazione con l’Istituto dei Sordi di Torino, fondato nei primi anni dell’800 a Torino. Operando su scala nazionale e internazionale l’Istituto si dedica alle persone sorde e alla loro integrazione che deve avvenire in tutte gli ambienti della vita: famiglia, scuola, lavoro e perché no, anche museo.

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