XXIII Torino International GLBT Film Festival

DA SODOMA A HOLLYWWOD FILM FESTIVAL, TORINO

17 - 25 aprile, sono queste le date scelte quest’anno per il Festival del Cinema GLBT di Torino e se si dà un’occhiata al programma non si può non rimanere sorpresi dalla ricchezza di appuntamenti. Da Sodoma a Hollywood giunge alla ventitreesima edizione. Ne è passato di tempo da quando un festival di nicchia cominciò a proiettare i film proibiti e a parlare di tematiche considerate scabrose. Oggi il festival ha prestigio nazionale, da tre anni viene gestito dall’organizzazione del Museo Nazionale del Cinema di Torino, la stessa che organizza il Torino Film Festival. Con delicata attualità affronta i temi più interessanti della diversità sessuale e attira un vastissimo pubblico. L’evento non si limita a essere una retrospettiva, ma offre momenti di confronto e dialogo che le platee hanno imparato ad amare.
Non dimentichiamo che il festival ha permesso agli Italiani di conoscere Gus Van Sant, Eytan Fox, François Ozon e numerosi altri registi allora emergenti.
I film internazionali suddivisi in tre sezioni competitive (lungometraggi, cortometraggi e documentari) saranno valutati da una giuria che assegnerà il premio Gustavo Mai al miglior lungometraggio e un premio ai migliori lavori delle altre due sezioni. Anche il pubblico potrà votare, alla ricerca di un vincitore per ogni sezione. Altrettante saranno le sezioni non competitive che a loro volta presenteranno un ampio panorama tematico di qualità. Inoltre da quest’anno verrà assegnato un nuovo premio: Nuovi Sguardi all’opera che, secondo l’èquipe di programmazione del festival, si distinguerà “per l’originalità del linguaggio, l’utilizzo di nuovi moduli, nuovi criteri, nuove formule nel raccontare la storia per immagini”.
Straordinaria la retrospettiva che presenta il cinema nipponico. J-ender: big bang love in Japan è il titolo della rassegna che spazia dagli anime alla celebre novelle vague giapponese, regalando un cinema di indiscussa levatura qualitativa e di interesse antropologico profondo. Al Sol Levante viene dedicata una panoramica, per la prima volta in Europa, che percorre la storia del cinema giapponese dagli anni sessanta ad oggi. L’altro paese omaggiato dal festival torinese è il Portogallo, terra di confine: punta estrema di un continente a picco sull’oceano. Da ormai tre anni il festival propone una sezione che celebra le coraggiose produzioni europee che affrontano il tema delle diversità di genere e orientamento sessuale. Quest’anno verrà presentata la cinematografia queer portoghese: diversi registi e scelte stilistiche per una panoramica divertente e allo stesso tempo impegnata. Per l’occasione il regista João Pedro Rodrigues sarà presente al festival e presenterà Odete e O fantasma, film quest’ultimo che gli è valso i plausi e allo stesso tempo le critiche di una comunità gay scissa nel giudizio.
Dalla Francia invece Sébastien Lifshitz per incontrare il pubblico torinese e presentare i suoi film.
Numerosi saranno gli ospiti e gli eventi correlati al festival, tra cui si segnala la performance live di apertura che accompagnerà la proiezione di The Angelic Conversation, capolavoro di Derek Jarman, per il quale i Coil composero le musiche originali.
Una curiosità: la locandina di quest’anno è stata disegnata e regalata al festival da Francesco Vezzoli. L’immagine è un omaggio a Divine, attrice e cantante icona del camp, scomparsa nel 1988 a cui il festival dedica anche la proiezione del suo più grande successo: Lost in the dust, nel quale il travestito recita a fianco di Tub Hunter.

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