Venezia: inaugurato il ponte di Calatrava


L’11 settembre sembrerebbe una data non felice per inaugurare un’opera di architettura pubblica, ma il Comune di Venezia ha atteso nove anni per vedere realizzato il ponte di Santiago Calatrava e pare non volersi curare di date, simboli e numerologia.
Non devono preoccuparsi coloro che si sono persi l’annuncio relativo all’inaugurazione: la notizia è stata quasi taciuta, niente tagli di nastro né giochi pirotecnici. Mancava persino il protagonista della serata: l’architetto spagnolo è infatti restato a New York, dove lavora al progetto per la nuova stazione di Ground Zero. Insomma, le polemiche relative al quarto ponte di Venezia hanno esacerbato gli animi tanto da far perdere la voglia di festeggiare a quanti hanno investito competenze, idee e denaro. Eppure a Venezia giovedì sera si è radunata un’allegra folla per onorare il Ponte della Costituzione che collega piazzale Roma con la stazione ferroviaria della laguna e che risulta uno splendido esempio di architettura e una vera e propria opera d’arte.
Rinominata “il ponte di cristallo” la passerella pedonale abbraccia il Canal Grande senza apparire invasiva, risulta anzi armonica e in sintonia con Venezia. Calatrava questa volta non è stato troppo eccentrico, seppur stiloso e audace, ha abbandonato arpe, lire e liuti, reti di cavi e sostegni impegnativi e si è affidato al proprio intelligente eclettismo. Il risultato è un ponte di 94 metri in vetro e pietra d’Istria – il materiale più usato nell’architettura veneziana –.
Ci vorrà ancora tempo, invece, per l’ovovia-ascensore nascosta ai piedi del ponte e destinata alle persone a ridotta capacità motoria che verrà ultimata nei prossimi mesi. L’argomento ha suscitato non poche controversie negli ultimi anni, portando a discussioni, ritardi e ulteriori spese. Come al solito in questi casi il malcontento dilaga e si finisce inevitabilmente per dare più spazio alle discussioni che all’opera; anche ora, a progetto ultimato, la soluzione finale non soddisfa tutti. Chissà se nelle altre grandi città (Lione, Valencia, Bilbao, New York…) che hanno visto protagonista Calatrava, l’architetto-ingegnere ha goduto della stessa polemica accoglienza.
Siamo felici che ora tutto si sia risolto e che i disabili potranno serenamente passare da una sponda all’altra del Canal Grande. Per dirigersi poi non si sa bene dove, essendo Venezia, purtroppo, una città impossibile per chi ha handicap motori.
Bisogna riconoscere a Calatrava e agli amministratori pubblici – sindaco, assessori etc. – la capacità di essere riusciti laddove altri erano falliti: il progetto del IV ponte si è rivelato un miraggio per molti nel corso della storia del Novecento, persino per veri e propri geni, come Le Courbusier.
L’opera di Calatrava realizza la prima tappa del programma cittadino di modernizzazione del capoluogo veneto, sono diversi infatti i cantieri già aperti e i progetti pronti tra i quali quello per Punta della Dogana (che vedrà protagonista Tadao Ando); le Gallerie dell'Accademia (a cura di Tobia Scarpa); il nuovo Museo Vedova ai Magazzini del Sale (progetto di Renzo Piano) e il nuovo Ponte dell'Accademia, per il quale verrà presto pubblicato il bando e nel quale particolare attenzione sarà data ai temi dell’accessibilità e della non esclusione… sbagliando s’impara! Viene sancita così la volontà di Venezia di non accontentarsi di vivere nella rievocazione di un passato che diviene un vincolo capace di trasformare la città in una cartolina tridimensionale, la Serenissima intraprende il cammino per diventare città del presente e del futuro, in grado di conservare il proprio meraviglioso patrimonio e di produrne uno nuovo, arricchendosi oggi e consegnandolo al domani.

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